Una giornata come tante si è trasformata in tragedia a Cantù. Un uomo di 86 anni, residente nella zona tra via Colombo e via Dalmazia, è morto dopo essere stato avvolto dalle fiamme mentre stava bruciando sterpaglie nel terreno adiacente alla sua abitazione.
Secondo le prime ricostruzioni, l’anziano si era recato nel campo per liberarlo dai residui vegetali. L’incendio, però, gli sarebbe sfuggito di mano: in pochi istanti le fiamme lo hanno accerchiato, bruciandogli gran parte del corpo. Alcuni vicini hanno notato il fumo e dato subito l’allarme.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Cantù, un’automedica, un’ambulanza della Croce Rossa e, vista la gravità della situazione, anche l’elisoccorso. L’uomo era cosciente al momento del soccorso, ma le sue condizioni erano disperate: il corpo era ustionato in quasi tutta la superficie. È stato trasportato d’urgenza al centro grandi ustionati dell’ospedale Niguarda di Milano, dove è morto poche ore dopo il ricovero.
Il drammatico incidente ha scosso la comunità canturina, riaprendo il dibattito sulla pericolosità della combustione di sterpaglie in aree abitate. In casi come questo, anche un gesto semplice e ripetuto nel tempo può trasformarsi in una trappola letale.
I carabinieri di Cantù hanno avviato gli accertamenti, ma al momento l’episodio viene considerato un tragico incidente domestico.