Era ai domiciliari, ma aveva già riavviato la sua attività illecita: vendere online orologi di pregio mai consegnati, incassando soldi da ignari acquirenti. Così un 26enne residente a Cantù, già coinvolto in decine di truffe digitali, è finito nuovamente in carcere su disposizione del magistrato di Sorveglianza di Varese.
L’allarme è partito da una nuova denuncia presentata alla Procura di Genova da parte di un uomo ligure, vittima dell’ennesimo raggiro. L’acquirente aveva versato una somma su una carta prepagata per un orologio di lusso proposto a un prezzo concorrenziale.
L’articolo, ovviamente, non è mai arrivato.
Le indagini, affidate ai carabinieri di Cantù, hanno portato alla luce la verità: il 26enne, sottoposto a controllo quotidiano per verificare il rispetto dei domiciliari, aveva ripreso le sue attività fraudolente, operando tramite vendite fittizie e incassi su carte intestate a prestanome.
Le verifiche sulle transazioni bancarie hanno confermato il suo coinvolgimento, spingendo il magistrato ad aggravare il regime detentivo: il giovane è stato trasferito in carcere.
Non è la prima volta che finisce nei guai. Nel 2023, era già stato arrestato per aver cercato di pagare benzina con banconote false da 20 euro. Durante la perquisizione nella sua abitazione, le forze dell’ordine avevano trovato oltre 21mila euro contraffatti e perfino una divisa da poliziotto nascosta in un armadio.
Il suo curriculum criminale include almeno 37 episodi documentati di truffa, spaziando da penne di marca a computer, fino a forniture di pellet, tutti venduti online a prezzi vantaggiosi ma mai consegnati.