Blitz della Guardia di Finanza di Erba in un salone di bellezza di Cantù, dove una giovane donna moldava di 23 anni è stata sorpresa mentre lavorava senza permesso di soggiorno. L’attività, gestita da una cittadina cinese, è finita sotto la lente delle Fiamme Gialle nell’ambito dei consueti controlli per contrastare il lavoro nero e le irregolarità nei rapporti professionali.
La giovane è stata sorpresa mentre effettuava uno shampoo a una cliente. In pochi minuti è emersa la doppia irregolarità: assenza di un contratto regolare e mancanza del permesso di soggiorno, condizione che rendeva impossibile qualsiasi forma di collaborazione legale.
La titolare del salone è stata quindi denunciata a piede libero alla Procura di Como per impiego di lavoratore straniero irregolare, mentre la lavorante è stata segnalata all’Ufficio Immigrazione della Questura di Como, dove sono ora in corso le procedure di espulsione dal territorio nazionale.
Oltre alla denuncia penale, la titolare è stata colpita da sanzioni amministrative comprese tra 2.300 e 14.000 euro, in attesa del provvedimento di sospensione dell’attività da parte dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como. Questo, infatti, scatterà in automatico in quanto più del 10% del personale presente era impiegato senza regolare comunicazione di assunzione.
Un episodio che riporta l’attenzione su un fenomeno ancora diffuso e che le autorità stanno cercando di arginare con controlli serrati, soprattutto nei settori ad alta incidenza di irregolarità occupazionale.